INDI GREGORY: PERCHÉ SI CONTINUA A PROPORRE UNA “OSTINAZIONE IRRAGIONEVOLE NELLE CURE”?

Torino, 13 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA n. 19/2023 INDI GREGORY: PERCHÉ SI CONTINUA A PROPORRE UNA “OSTINAZIONE IRRAGIONEVOLE NELLE CURE”? La vicenda di Indi Gregory è l’ultima di una serie di vicende simili che negli ultimi anni che hanno suscitato clamore. Diciamo subito che Indi è stata amorevolmente curata con grande professionalità per 8 mesi da medici che hanno fatto tutto il possibile: lo stesso Direttore dell’Ospedale Bambino Gesù non ha potuto fare altro che dichiarare “il percorso clinico fatto in Inghilterra è pienamente condivisibile”;  non risulta nessun contrasto di opinioni sul piano medico riguardo alla prognosi ineluttabilmente infausta a breve termine tra i medici inglesi e quelli del Bambino Gesù: tanto è vero che sempre lo stesso Direttore del Bambino Gesù ipotizza il ricovero presso il loro Centro di Cure Palliative (Passoscuro):  la malattia che affligge Indi non lascia scampo, ed è da questo dato clinico di realtà che deve partire ogni considerazione.

Aborto. L’affermazione della “salute riproduttiva” e dei “diritti riproduttivi” alla base della richiesta di ripensamento della 194

Nei 45 anni trascorsi dall’approvazione della legge 194/78 tanto è cambiato e tanti sono stati i progressi scientifici che, intrecciati a cambiamenti della sensibilità etica, hanno portato all’affermazione dei “diritti riproduttivi”. Mentre da noi in Italia si continua a ripetere che circa il controllo della riproduzione non c’è nulla da cambiare e che tutto va bene com’è. Rimanere fermi quando tutto procede è come tornare indietro.

Comunicato stampa: Sorpresa… toccherà al centro destra di governo aprire alle richieste di autonomia dei cittadini in tema di fine vita?

Torino, 26 ottobre 2023 COMUNICATO STAMPA n. 15/2023 SORPRESA… TOCCHERÀ AL CENTRO DESTRA DI GOVERNO APRIRE ALLE RICHIESTE DI AUTONOMIA DEI CITTADINI IN TEMA DI FINE VITA? La meritoria azione dell’Associazione Luca Coscioni di raccolta firme per richiedere leggi regionali che regolino con precisione l’accesso alla nuova pratica sociale della morte volontaria, nella forma del suicidio medicalmente assistito ammessa dalla Corte costituzionale nella Sentenza n. 242/19, ha avuto un grande successo nel Nord-Est del paese, dove in poche settimane l’iniziativa ha raggiunto e superato il quorum: oltre 7mila firme in Friuli Venezia Giulia in cui il dibattito in Consiglio Regionale è già cominciato e dovrebbe concludersi entro l’anno solare, e oltre 8 mila in Veneto in cui il dibattito politico comincerà a fine ottobre.