Fine vita – articolo di Mario Riccio su Il Dubbio

FINE VITA, AL COMITATO DI BIOETICA SFUGGE UN DETTAGLIO: SOLO IN ITALIA CI SI PREOCCUPA DEL “SOSTEGNO VITALE” Nel lontano 2006, nel pieno del caso Welby, l’allora ministra della Salute – Livia Turco – chiese al Consiglio Superiore di Sanità (CSS, organo tecnico dello stesso ministero) di definire cosa si intendeva per accanimento terapeutico e se Welby ne fosse al momento sottoposto.

PROBLEMI ETICI DEL FINE VITA

PROBLEMI ETICI DEL FINE VITA L’importanza della Pianificazione delle Cure e le Disposizioni Anticipate di Trattamento. Donazione a cuore fermo, una nuova realtà. Sono on line alcuni interventi del Convegno del 20 aprile 2024 a Cagliari organizzato dall’Arnas G. Brotzu e con il patrocinio della Consulta di Bioetica

Fine vita, il giudice Zagrebelsky invitato per la legge ligure

La Repubblica  – Genova 08/03/2024 di Matteo Macor Due mesi di percorso tra il primo passo già fatto in Regione, il via alle audizioni di inizio aprile, il probabile voto nella prima settimana di maggio e proprio oggi l’arrivo in commissione della lista di esperti invitati a discuterne. Prende forma, il cammino della proposta di legge sul fine vita, la misura che potrebbe fare della Liguria la prima Regione a varare “politicamente” prima ancora che “tecnicamente” un regolamento sul suicidio medicalmente assistito.

Il caso di Gloria e il diritto all’autodeterminazione nel fine vita – di Mario Riccio

Recentemente il tribunale di Treviso ha autorizzato una donna malata terminale di tumore a ricorrere al suicidio assistito. Ancora una volta, di fronte a una politica che latita, intervengono i giudici a garantire il diritto a una morte dignitosa. La testimonianza del medico che ha assistito Gloria nella sua libera decisione di togliersi la vita.
L’articolo di Mario Riccio uscito su Micromega

Comunicato stampa: BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI.

Torino, 9 dicembre 2022 COMUNICATO STAMPA 11-2022 BASTA DISCRIMINAZIONI INIQUE SULLE SOFFERENZE DEI MORENTI: LA COSIDDETTA “CINTURA PROTETTIVA DEI FRAGILI” SI TRADUCE IN OPPRESSIONE PER CHI SOFFRE MA NON RIENTRA NEI CRITERI STABILITI DALLA CORTE COSTITUZIONALE Un altro cittadino italiano, Massimiliano, 44enne toscano affetto da malattia neurodegenerativa, è stato accompagnato ieri da soci dell’Associazione Luca Coscioni in Svizzera per poter accedere al suicidio assistito, perché da anni sofferente senza però soddisfare tutti i criteri stabiliti dalla sentenza 242/19 della Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo. In un video trasmesso da vari telegiornali (e visibile QUI) ha espresso con chiarezza le proprie ragioni: fortuna che c’è l’Associazione Coscioni che svolge ruolo di supplenza per alleviare sofferenze inaccettabili in una società civile.